sabato 24 maggio 2014

Volvo Drive me: "C'è qualcuno che guida per me"

L'auto di domani sarà capace di guidare da sola, di evitare gli incidenti, di andare a parcheggiare in autonomia e poi tornare a prendere il proprietario dove lo aveva lasciato. Fantasia? No, è DriveMe.. Grazie infatti a un progetto congiunto fra la casa – che ha pianificato un investimento di circa 30 milioni di euro – e le istituzioni svedesi, che hanno messo a disposizione altri 30 milioni di euro, da queste parti si sta studiando come rendere più sicura, sostenibile e a misura d'uomo la mobilità in un futuro non molto lontano.

In che modo? Continuando a costruire auto piacevoli da guidare, quando si desidera farlo, ma capaci di sbrigare in autonomia le faccende più noiose come il parcheggio, la guida nel traffico e a velocità costante. Per quello che riguarda il posteggio, ci pensa l'Autonomous Parking: quando si giunge a destinazione si scende dall'auto e ci si deve preoccupare soltanto di premere l'apposito pulsante nell'app dello smartphone. Abbiamo visto il sistema all'opera nel porto di Göteborg: una V40 sperimentale ha iniziato a muoversi senza nessuno a bordo, è andata a posizionarsi millimetricamente fra una V70 e una XC60 e, finita la manovra, è tornata proprio dove l'avevamo lasciata. Finita questa dimostrazione è iniziato il "passenger test", con il cervellone elettronico che ci ha portati in giro per la tangenziale di Göteborg come il più disciplinato e parsimonioso dei tassisti, dolce sull'acceleratore e sul freno come l'Abc della guida sostenibile e sicura insegna. Con l'Autonomous Driving, Volvo mira a risparmiare al guidatore lo stress della guida "standardizzata" (nel traffico o comunque a velocità costante), sollevandolo dalla responsabilità di sorvegliare ciò che accade davanti a lui per lasciargli il tempo di consultare la mail o leggere un giornale. 





L'Autonomous Driving viene informato sull'ambiente circostante da sensori, telecamere e radar e, solo dopo un accurato incrocio con i segnali Gps, decide il da farsi. Non mancano comunque le difficoltà: dal punto di vista tecnico, per esempio, il collaudatore Volvo è stato costretto a frenare per evitare un tamponamento. Dal punto di vista normativo, i singoli Stati dovranno invece approvare un tale livello di automazione nella mobilità, ma non solo: bisogna anche capire a chi verrà attribuita la responsabilità in caso di incidente. La data di arrivo sul mercato non è stata definita. Si sa però che nel 2017 inizierà una fase sperimentale con 100 clienti, che guideranno vetture Volvo "autonomous" su alcune strade selezionate nella città di Göteborg. I costi? Siamo nel campo delle ipotesi, ma gli ingegneri hanno il compito di contenere il prezzo di tali dispositivi entro i 3.500-4.000 euro, sfruttando le tecnologie già oggi presenti in auto.

Afaldo e Solomon

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